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Articolo: LA BELLEZZA VA CONDIVISA

LA BELLEZZA VA CONDIVISA

Della sua casa-galleria, un villino razionalista del 1936 il cui progetto è attribuito a Giò Ponti, ne avrete sentito parlare: qui nasce Ted Suite, lo studio creativo fondato da Ilaria Ferraro che oggi si apre per accogliere progetti di comunicazione, design e arte.

Ilaria Ferraro è una interior designer, un’appassionata d’arte e un’amante del beauty. Ed è anche una content creator col pallino della moda. Il suo amore per il design nasce proprio da una passione originaria per la moda e i tessuti, un filo rosso che continua a intrecciare estetica, cultura e visione. Ilaria ci ha raccontato il suo amore per Fortela, quali sono i suoi capi icona e come ha conosciuto Alessia Giacobino: tutto grazie ad un caffè milanese.

 

 

Ilaria, nel tuo profilo Ig si legge: designer and art director. Art, beauty and fashion lover. Da dove nasce l’amore per il mondo del beauty?

La mia passione per il beauty è nata molto presto, insieme a quella per i vestiti.

Da bambina passavo ore a disegnare abiti, studiando con attenzione i dettagli dei tessuti, un'attitudine che si è naturalmente trasformata nel mio lavoro di interior designer. Ho studiato fashion design, attratta dalla forza narrativa dei materiali e delle forme, ma è proprio attraverso i tessuti che ho scoperto il design: desideravo creare qualcosa che durasse nel tempo, al di là delle stagioni e delle tendenze.

Allo stesso tempo il mio gioco di bambina era osservare con curiosità le donne della mia famiglia mentre si truccavano o si prendevano cura della propria pelle: piccoli gesti quotidiani, profondamente femminili, tramandati da madre in figlia.

Mi affascinava la ritualità di quei momenti, come il semplice spruzzarsi un profumo prima di andare a dormire, un gesto intimo, pieno di grazia. Credo che sia stato proprio lì, in quella dimensione fatta di dettagli e attenzioni, che è nato il mio amore per la cosmetica e le fragranze. Col tempo ho costruito una mia personale beauty routine alla ricerca delle fragranze di nicchia, in un’epoca in cui non se ne parlava con la consapevolezza di oggi. A vent’anni provavo già molti prodotti, usavo Sisley e sceglievo i profumi Chanel: un modo tutto mio di esplorare la bellezza e di trasformarla in linguaggio personale. Negli anni, questa passione si è estesa e approfondita anche nel mondo della profumeria artistica, e infine è divenuta un “altro” lavoro…

 

 

Cosa ti piace di Fortela?

I capi disegnati da Alessia sono da portare e indossare tutti i giorni, è quel casual chic che per me è una scelta che vale per sempre. Perché sono perfetti dalla mattina alla sera, per un evento, una cena, una presentazione. Oltretutto io col mio lavoro sono sempre impegnata, dalla mattina alla sera, e adoro non dovermi cambiare. Mi ritrovo molto in questa estetica sempre curata, ma non forzata, di Fortela. Cambi accessorio, cambi scarpa, rossetto e via. E poi mi piacciono i bei tessuti, semplici, con le linee pulite, sono una persona essenziale anche se mischio colore e accessori, in realtà amo molto lo stile di Prada: quei pezzi cult, senza tempo. Anche Fortela ha quella potenza lì, fuori dalle tendenze. Ecco, dire che Fortela rappresenta bene la donna che sono oggi.

 

C’è nella collezione Fortela un capo che ami in particolare?

Si, il denim Jane, un omaggio di Alessia a Jane Birkin. Mi piace lo stile anni 70, in questa stagione soprattutto, denim e camicia sono la mia divisa giornaliera.

 

 

Come parli di bellezza oggi?

Creo contenuti, ma tutto è nato quasi per caso, in modo spontaneo, a partire dal mio lavoro nel mondo dell’interior. Ho iniziato a ricevere una crescente visibilità sui social dopo alcune importanti pubblicazioni internazionali che raccontavano i miei progetti, così come grazie ai due eventi che ho ideato e curato per Artemest nel 2018 e 2019. Un momento determinante è stato nel 2018, con la mia prima copertina su Marie Claire Maison, proprio durante la Design Week.

La pubblicazione era dedicata al mio appartamento milanese, a pochi passi dall’Arco della Pace. Ricordo ancora la telefonata dell’allora direttrice, Cinzia Felicetti: mi comunicò che la mia casa sarebbe stata scelta per la copertina, preferita a quella di una famosissima interior decorator che è sempre stata per me un’icona. È stato un momento di grande emozione e uno slancio fondamentale per il mio percorso professionale. Da allora, molti brand si sono avvicinati a me per attivare collaborazioni non solo per la mia visione estetica, ma riconoscendo in me una donna e una professionista con una voce autentica e una sensibilità trasversale.

È stato naturale per me iniziare a raccontare la bellezza che vivo ogni giorno, dentro e fuori il mio lavoro, attraverso contenuti che danno voce a un’estetica personale che va ben oltre il prodotto.

 

Cosa rappresenta per te la bellezza, in senso lato?

Per me è un valore che va condiviso. È in un angolo accogliente di casa, in un gesto dedicato al benessere, come scegliere dei fiori solo per sé, accendere una candela profumata, prendersi del tempo per una maschera viso. Sono piccoli rituali che trasformano l’ordinario in un momento meditativo e prezioso.

Attraverso i miei canali social racconto proprio questo: tutto ciò che per me è bellezza, dai tessuti ai cosmetici, dalle borse agli oggetti per la casa, passando per il vintage, una delle mie grandi passioni. Perché ogni oggetto può custodire una storia, un’atmosfera, un’emozione.

 

 

 

 

La tua casa è anche uno spazio che usi per ospitare brand e per riunire amici e

appassionati di design e beauty…

Si, sempre in Ted Suite, questo spazio che è il mio studio da oltre 10 anni, tre anni fa ho deciso di aprire un’agenzia di comunicazione eventi: nell’ultimo anno ho collaborato con Biologique Recherce e ho organizzato per The Beauty Aholic il welcome sul mercato italiano di Goop, il brand di Gwyneth Paltrow. Insomma ho fatto dell’altra mia passione un lavoro. Sono una

donna che vive nella comunicazione, nella bellezza quotidiana, e amo che i miei

clienti siano accolti nel mio spazio, nel mio mondo.

 

Uno dei tuoi angoli preferiti di Ted ?

Senza dubbio, la stanza rotonda. Quando nel 2015 inaugurai Ted, l’azienda De Gournay decise di affiancarmi nel progetto di restyling di quella che allora era una casa spoglia e dimenticata. Scelsi personalmente le carte da parati che oggi rivestono ogni ambiente del mio studio. Per quella stanza in particolare, la carta “Fishes”, con pesci che nuotano in un movimento continuo, era perfetta per esaltare la forma circolare e creare una sensazione di movimento e armonia.

Nel tempo, diversi brand mi hanno proposto di reinterpretare le decorazioni a parete, ma ho sempre rifiutato. Mi sono innamorata e non “tradisco” quella fantasia!

 

 

 

 

Ilaria ci suggerii tre indirizzi della tua estate?

Io non amo particolarmente il caldo: preferisco di gran lunga il clima estivo del Nord Europa. Quando non viaggio verso mete fresche, resto volentieri a Milano. La città si svuota, si fa silenziosa, e diventa bellissimo riappropriarsi dei miei luoghi del cuore.

Consiglio sempre una visita alle Gallerie d’Italia, un indirizzo forse meno scontato ma che merita davvero: oltre 8.000 metri quadri dedicati all’architettura e all’arte contemporanea, con il prezioso contributo della Collezione Luigi e Peppino Agrati.

In questo periodo è stato inaugurato un percorso affascinante dedicato a Robert Rauschenberg, da non perdere. Un altro luogo che amo profondamente è Villa Necchi Campiglio. Nei fine settimana d’estate, resta un rifugio di eleganza e quiete. Ogni volta che torno, mi perdo tra i dettagli, gli arredi, la luce. Un un luogo che invita alla contemplazione.

Per le vacanze all’estero, scelgo mete che mi offrano una vera fuga, anche dalle solite dinamiche cittadine. Deauville, in Normandia, è una delle mie preferite: una cittadina  marina dal fascino discreto e poetico, amata anche da Mademoiselle Chanel.

 

E per la prossima estate?

Scozia. Vi aggiornerò.